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ANSAcom - In collaborazione con Confcommercio – Fipe Sardegna
Sardegna e Toscana si uniscono grazie alla 'Transumanza del gusto' e alla collaborazione tra Camere di commercio e Confcommercio delle due regioni: il mix di conoscenze, tradizioni ha portato gli chef sardi a presentare piatti tipici in ristoranti fiorentini e aretini e a organizzare un momento di confronto a Firenze. Un vero e proprio viaggio del gusto che nasce dalla tradizione della transumanza dei pastori sardi degli anni '60 e si sublima con i piatti tipici sardi, dai culurgiones alla panada. “Questi due popoli non sono tanto lontani, anzi – ha dichiarato Giuseppe Carrus, giornalista del Gambero Rosso -. Il pecorino è la materia prima che unisce di più”. Tanto che uno dei piatti più apprezzati sono i culurgiones, proprio col pecorino. “Questa ricetta nasce nella costa orientale della Sardegna, quella che guarda la Toscana – ha aggiunto Carrus -. Si tratta di una pasta ripiena tradizionale al cui interno ci sono patate e pecorino. La particolarità dei culurgiones è che questo raviolo è cucito con una laboriosità incredibile delle mani, creando una spiga: ecco, nessuna macchina può riprodurre questa chiusura e tutto ciò fa capire la manualità, la tradizione”. Un ponte, grazie al pecorino, che porta la Sardegna in Toscana e viceversa. Nello scambio di conoscenze tra Sardegna e Toscana un ruolo importante lo ha il vino. “La Sardegna – ha spiegato Carrus – ha sempre guardato con tanto interesse la Toscana, regione che ha sempre saputo valorizzare il proprio vino. Si può dire che da questo punto di vista la Sardegna ha preso come modello la Toscana. Ma in Sardegna a esempio domina il Vermentino, prodotto che è molto valorizzato in Toscana”. E pure i luoghi toscani, in particolare quelli della Maremma, devono dire grazie alle tradizioni sarde: “Si deve alla transumanza il ritrovamento del vino Cannonau in Toscana: i pastori sardi, oltre le greggi, portavano barbatelle di Cannonau. E così in Maremma si trova la varietà di Grenache, in pratica sinonimo di Cannonau”. Tutti poi conoscono la panada – piatto unico e apprezzatissimo – e lo stesso si può dire di pane carasau, seadas, pardulas, eccellenze apprezzate in occasione di questo progetto e proposte direttamente dagli chef sardi. Durante il convegno è stato proiettato anche il documentario 'Transumanze', realizzato da Andrea Mura, dove si testimonia, come ha dichiarato il presidente di Fipe Sardegna Emanuele Frongia che “Sardegna e Toscana sono legate da una storia comune. Nei nostri piatti c'è tutta la storia gastronomica della transumanza ma pure tutta la voglia di ricordare anche lo sforzo dei nostri genitori” e delle tradizioni che viaggiano tra regioni. Il segretario generale della Camera di commercio di Cagliari-Oristano Cristiano Erriu ha parlato di “un gemellaggio che segna non solamente una continuità geografica data dall'emigrazione di tanti sardi che per alcuni decenni si sono trasferiti e impiantati in Toscana. È un gemellaggio di qualità, di eccellenze agroalimentari”. Secondo il presidente di Fipe Toscana Aldo Cursano quello che “conta è rimettere al centro le persone. La testimonianza viva di questo patrimonio di Sardegna e Toscana sono proprio le persone: è il contadino che produce e coltiva, è il cuoco che trasforma ed è il ristoratore. Sono le vere testimonianze vive di questa tradizione che noi vogliamo mettere al centro”.
ANSAcom - In collaborazione con Confcommercio – Fipe Sardegna
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