"Dopo tre giorni di
attacchi, le milizie cosiddette dell'opposizione hanno preso la
città. Ora tutto tace. La città è come sospesa. E nessuno ci
dice niente". È la testimonianza che arriva a Fides
dall'arcivescovo maronita di Aleppo Joseph Tobji. "Dopo i
combattimenti per ora non ci sono spargimenti di sangue, grazie
a Dio. L'esercito è andato via da Aleppo e la città è ora in
mano delle milizie dell'opposizione. Ci sono arrivate delle voci
sull'arrivo delle truppe dell'esercito siriano ma di certo non
c'è nulla. Stiamo vivendo nell'insicurezza", ha aggiunto.
"I gruppi armati che hanno ripreso in mano la seconda città
della Siria - riferisce l'arcivescovo maronita - fanno circolare
sulle reti sociali video e foto per documentare come in pochi
giorni tutta Aleppo è finita nelle loro mani". Mentre per ora la
sua chiesa rimane aperta, si celebrano le messe e non risultano
esserci stati attacchi diretti contro obiettivi collegati alle
comunità cristiane. "Per ora noi siamo tranquilli ma non
sappiamo cosa accadrà. È come se tutta la città vivesse
sospesa". L'arcivescovo Tobji racconta che l'offensiva dei
gruppi armati, alcuni dei quali sono di marca jihadista, è
arrivata "a sorpresa. Non ci sono state avvisaglie. La vita qui
stava riprendendo. La situazione era calma, ora però è tutto
chiuso. Negozi, forni... Le persone non sanno come andare
avanti, e non hanno fatto scorte. Nessuno ci aveva allertati".
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