Vince Vaughn, a cui va l'ultima Stella della Mole del Tff, è conosciuto al grande pubblico mondiale per avere interpretato il ruolo che era stato di Anthony Perkins in Psycho. "È stata un'esperienza strana, quasi come un quadro di Warhol. Ho accettato di farla perché mi piace tanto Gus Van Sant. Ero entusiasta di lavorare con un regista come lui", racconta al Torino Film Festival, dove annuncia una seconda serie, e forse una terza, per Bad Monkey, la commedia Apple Tv in cui interpreta un detective caduto in disgrazia.
L'attore, che dal 1991 ha girato 55 film, partecipa alla proiezione di Swingers di Doug Liman, il film scelto dal direttore del Tff Giulio Base. "Fui io a spronare Jon Favreau a scrivere qualcosa che provenisse direttamente dalla nostra esperienza personale. Gli uscì fuori come un fiume in piena. Era fantastico" racconta Vaughn. Al centro la musica swing, anche se a quei tempi "andava di più il grunge. Noi eravamo un gruppo di punk che non ne potevano più del rock, così cominciammo a formare band swing e a scrivere musica originale. Era divertente, passammo serate fantastiche. Il film parla delle nostre vite. Eravamo un gruppo di amici onesti, pieni di belle speranze. Il pubblico si riconosce in questi personaggi", commenta.
Vaughn racconta la sua passione per il cinema da quando era piccolo: "Amavo i film già da bambino, era una passione di tutta la mia famiglia. Ci riunivamo per guardarli insieme, con le mie sorelle facevano delle finte audizioni per i ruoli. Ho iniziato a guardarmi intorno già da piccolo e a fare spot, ma Chicago non era il posto giusto, si faceva più sport che cinema, ma a me piaceva recitare. Così a 18 anni mi sono trasferito a Los Angeles. Mio padre non mi ha mai fatto pressioni perché guadagnassi, mi ha sempre detto di fare il meglio in qualsiasi cosa facessi". Vaughn si considera fortunato: "Sono sempre stato con persone che amavano i film. La cosa importante per tutti noi è sempre rimanere interessati e appassionati. A un certo punto però ho capito che bisognava uscire dalla comfort zone e fare cose sfidanti. Il trucco è rimanere entusiasti, impegnarsi, continuare a imparare e buttarsi nel diverso" spiega.
Non manca un riferimento alle elezioni americane. "Non so se mi definisco conservatore, ma sostengo chi ha vinto. Mi piace la squadra che è stata nominata perché mi piacciono Kennedy e Musk, e il fatto che sono state coinvolte persone che facevano parte dell'establishment" dice l'attore.
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