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>ANSA-FOCUS/ Fitto, 'per l'Ue sfide cruciali, ora serve unità'

>ANSA-FOCUS/ Fitto, 'per l'Ue sfide cruciali, ora serve unità'

Si apre la partita per sostituirlo. Salvini: 'Non chiedo nulla'

BRUXELLES, 27 novembre 2024, 19:32

Redazione ANSA

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(di Mattia Bernardo Bagnoli) Dopo settimane in trincea, finalmente arriva l'ufficialità del voto e Raffaele Fitto può iniziare la sua nuova avventura europea, questa volta con il titolo di vicepresidente esecutivo della Commissione. "L'Ue - commenta a caldo dopo il via libera a Strasburgo dell'Eurocamera, dove militava prima di entrare nel governo guidato da Giorgia Meloni - si trova di fronte a sfide cruciali da cui dipende il suo futuro: nei prossimi anni sarà fondamentale lavorare tutti insieme e dare prova di unità".
    Ex democristiano, ex berlusconiano, ex presidente della Puglia, ex ministro della Repubblica, il neo Commissario venuto da Maglie sfoggia un curriculum che pare tutto il contrario del pericoloso estremista eppure contro di lui si sono scagliati gli strali di un pezzo della maggioranza europeista chiamata a sostenere il secondo esecutivo di Ursula von der Leyen. Giusto alla vigilia del voto la delegazione della tedesca Spd aveva annunciato l'astensione (o persino la bocciatura) della nuova commissione perché "per la prima volta nella storia delle istituzioni Ue un rappresentante di un partito post-fascista sta per ottenere una posizione di leadership". Anche i Verdi si sono detti contrari. Ma il patto siglato tra i popolari (che hanno difeso Fitto come uno dei loro), i socialisti e i liberali alla fine ha tenuto e l'esecutivo blustellato può iniziare a lavorare.
    Non è dunque un caso che Fitto batta il tasto sul tema dell'unità. "Solo in questo modo - spiega - saremo in grado di vincere le sfide, rilanciare il progetto europeo e difendere con forza i valori su cui esso si fonda". "Questi obiettivi - sottolinea - potranno essere raggiunti solo con il contributo di tutti: ogni mia energia e tutto il mio impegno dei prossimi cinque anni saranno dedicati a questo scopo, nel pieno rispetto dei Trattati e a difesa dell'interesse comune europeo".
    In realtà dell'europeismo di Fitto non dubita nessuno, a Bruxelles, e la sua audizione al Parlamento è stata ben giudicata: gli strascichi semmai si devono al metodo usato da von der Leyen per arrivare alla composizione dell'esecutivo e alla disinvoltura con cui il Ppe tratta le destre più a destra, non solo Ecr ma persino i Patrioti di Viktor Orban.
    Il ritorno di Fitto nella capitale d'Europa però pone ora dei problemi a Roma. Perché sostituirlo non è facile, tanto più che la maggioranza sta vivendo una fase di fibrillazione. Fra gli ultimi impegni prima delle dimissioni da parlamentare e da ministro, che arriveranno presto, domani Fitto accompagnerà Meloni a Cagliari per la sigla dell'Accordo di coesione con la Regione Sardegna. Per il dopo, Matteo Salvini assicura di non voler "rivendicare nulla" dato che Fitto è un ministro di Fratelli d'Italia. Posizione simile da parte del leader di Forza Italia, Antonio Tajani. "Sarà il presidente del Consiglio a dire l'ultima parola, ne parleremo. Per quanto riguarda gli Affari Europei mi ascolterà", ha detto.
    Una delle ipotesi allo studio, infatti, è che le deleghe di Fitto saranno spacchettate: da una parte, appunto, gli Affari Europei e dall'altra il Pnrr e la Coesione, se a un sottosegretario o a un ministro resta però ancora da capire. La partita è delicata e s'intreccia con gli equilibri generali del governo, con Forza Italia decisa a contare di più.
   

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