"Sono ben 220 i lobbisti
dell'industria chimica e fossile che hanno preso parte ai
negoziati per la definizione di un Trattato globale sulla
plastica in corso a Busan, in Corea del Sud". A denunciarlo,
riferisce Greenpeace, è una nuova analisi pubblicata dal Center
for International Environmental Law (Ciel) "che rivela come un
numero di lobbisti senza precedenti abbia ottenuto accesso al
quinto e decisivo round di negoziati sotto l'egida dell'Onu,
durante il quale i leader mondiali dovranno trovare un accordo
vincolante per fronteggiare l'emergenza legata al ciclo di vita
della plastica".
"L'analisi di Ciel rivela come queste lobby industriali siano
disposte anche ad avvelenare il nostro pianeta e la salute delle
persone per sabotare l'accordo pur di proteggere i propri
profitti", dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile della
campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. "I lobbisti dei
combustibili fossili e del settore petrolchimico, spalleggiati
da una manciata di nazioni - aggiunge Ungherese - non possono
dettare l'esito di queste negoziazioni cruciali. Entro la fine
di questa settimana, gli Stati membri dovranno definire un
Trattato globale sulla plastica che dia priorità a un ambiente
vivibile per noi e per le future generazioni, piuttosto che ai
compensi di un manipolo di amministratori delegati. E per farlo
serve un accordo ambizioso e legalmente vincolante che riduca la
produzione della plastica e ponga fine al monouso".
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