"Il gruppo dei Paesi meno sviluppati
è oltraggiato e profondamente ferito dal risultato della Cop29.
Ancora una volta, i Paesi più responsabili per la crisi
climatica ci hanno deluso. Noi lasciamo Baku senza un obiettivo
globale di finanza climatica ambizioso, senza piani concreti per
limitare l'aumento della temperatura globale di 1,5 gradi, e
senza il sostegno complessivo disperatamente necessario per
l'adattamento e per le perdite e i danni. Questo non è un
fallimento, è un tradimento". Lo scrive in un comunicato il
gruppo dei Paesi meno sviluppati (Ldc) alla Cop29 di Baku, che
comprende 45 stati in Africa, Asia-Pacifico e Caraibi.
"Tre anni di sforzi incessanti dei Paesi meno sviluppati,
impegnati in buona fede nel costruire soluzioni e nel lottare
per la giustizia, sono stati alla fine gettati via - prosegue la
nota -. Le nazioni potenti non hanno mostrato leadership,
ambizione, e nessuna attenzione per le vite di miliardi di
persone sulla prima linea della crisi climatica. La conclusione
della conferenza dell'Onu sul clima ha provato quello che
temevamo: la voce di 1,1 miliardi di persone è stata ignorata.
Nonostante gli sforzi in tutti i sensi per collaborare con i
paesi chiave, le nostre richieste sono state accolte con
indifferenza".
Nel nuovo obiettivo globale di finanza climatica (Ncqg)
secondo gli Ldc "l'ambizione è assente. L'Ncqg dolorosamente non
riesce ad affrontare la scala e l'urgenza della crisi climatica.
Ignora i bisogni degli Ldc e dei Sids (il gruppo dei piccoli
stati insulari, n.d.r.). Manca un sostegno significativo per le
perdite e i danni. Impegni deboli e vaghi non migliorano
l'accesso alla finanza climatica per i più vulnerabili. Una
carenza di definizioni chiare mina la trasparenza, lasciando la
porta aperta per la manipolazione e l'inazione. Non ci sono
garanzie dei flussi finanziari attraverso entità affidabili
sotto la Convenzione (l'Unfccc, n.d.r.) e l'Accordo di Parigi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA