"Terroristi di Hezbollah stavano operando dentro un sito con missili a medio raggio nel sud del Libano. Un raid aereo ha sventato la minaccia": lo annuncia l'esercito israeliano.
In un messaggio urgente sui social, in lingua araba, l'Idf ha avvertito i residenti del Libano meridionale che è severamente vietato spostarsi a sud del fiume Litani a partire dalle 5 del pomeriggio fino alle 7 del mattino di domani (un'ora in meno in Italia), come era già avvenuto ieri nel primo giorno di tregua. Chi già si trova a sud del Litani deve rimanere dove si trova, ha avvisato l'esercito.
Drone Idf spara sulle auto nella zona vietata nel sud del Libano
Un drone dell'aeronautica militare israeliana ha attaccato un veicolo libanese nella zona del villaggio di Markaba, nel sud del Paese, due persone sono rimaste ferite. Lo riferisce Channel 12. Agli sfollati del sud del Libano non è ancora permesso rientrare nei loro villaggi in base all'accordo di cessate il fuoco. L'Idf ha 60 giorni per ritirarsi.
Un missile intercettore è stato lanciato poco fa sulla Galilea occidentale, riferiscono i media israeliani. L'Idf non ha ancora commentato l'incidente, che avviene nel contesto del cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah.
L'esercito libanese: non avvicinarsi a zone con presenza Idf
Esercito libanese, non avvicinarsi a zone con presenza Idf ++
Media: 'Militari verso sud Litani coordinati con Unifil'
TEL AVIV
L'esercito libanese ha rilasciato una dichiarazione in cui avverte i cittadini che tornano nei villaggi e nelle città del confine meridionale libanese, principalmente nei distretti di Tiro, Bint Jbeil e Marjayoun, di non avvicinarsi alle aree in cui si trovano le forze nemiche israeliane, poiché potrebbero essere esposti al fuoco nemico. Le forze dell'esercito libanese hanno iniziato a dispiegarsi a sud del fiume Litani, in conformità con l'accordo di cessate il fuoco e in coordinamento con le forze UNnifil. Lo riferiscono i media israeliani.
Portavoce Cpi: 'Revoca degli arresti se Israele fa inchiesta seria'.
In un'intervista a Kan, il portavoce della Corte penale internazionale Fadi El Abdallah ha affermato che i sospettati hanno il diritto di presentare ricorso contro i mandati di arresto, aggiungendo che i mandati di arresto per Benyamin Netanyahu e Yoav Gallant potrebbero essere revocati se in Israele verra' avviata un'indagine approfondita. Ieri il primo ministro ha annunciato il ricorso contro i mandati di arresto emessi dalla Cpi.
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