La Campania da oggi ha una legge
per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e
dell'alimentazione, problema che riguarda sempre di più i
giovani e che vede la Campania (600 casi l'anno) in vetta alle
regioni con il maggior numero di diagnosi, insieme con Calabria
e Sardegna.
La proposta di legge, ad iniziativa dei consiglieri Valeria
Ciarambino (gruppo misto), Vincenzo Alaia (Iv), Luigi Abbate
(Campania Libera), Stefano Caldoro (Moderati e Riformisti)
Corrado Matera (gruppo misto) Tommaso Pellegrino (Iv), Bruna
Fiola (Pd), Vittoria Lettieri (De Luca Presidente),Giuseppe
Sommese (Azione), Vincenzo Ciampi (M5s), Loredana Raia (Pd) e
Roberta Gaeta (Demos), è stata illustrata in aula dal
consigliere Alaia.
La legge, approvata all'unanimità, prevede l'attivazione
presso i pronto soccorso della Regione del "Percorso Lilla",
sulla base di un documento elaborato a partire dal 2018 dal
Ministero della Salute, per promuovere l'attivazione di
ulteriori interventi funzionali al riconoscimento e alla presa
in carico precoci dei soggetti affetti da Dna, tra cui la
programmazione di attività di screening da effettuarsi in ambito
scolastico, sportivo e di aggregazione giovanile con la
collaborazione dei servizi sociali e dei servizi competenti
delle Asl. Inoltre, la proposta di legge prevede che
l'Osservatorio epidemiologico regionale effettui indagini
finalizzate a fornire dati affidabili concernenti i Dna, e che
la Regione garantisca un'adeguata dotazione di personale alla
Rete; nell'ambito dei contesti dedicati alla cura di tali
patologie.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA