La Cei, nel Messaggio per la Giornata
della Vita (che si celebrerà il 2 febbraio), parla della 194.
"Dobbiamo constatare come alcune interpretazioni della legge
194/78, che si poneva l'obiettivo di eliminare la pratica
clandestina dell'aborto, nel tempo abbiano generato nella
coscienza di molti la scarsa o nulla percezione della sua
gravità, tanto da farlo passare per un 'diritto', mentre la
difesa della vita nascente è intimamente legata alla difesa di
qualsiasi diritto umano. Suppone la convinzione che un essere
umano è sempre sacro e inviolabile", si sottolinea nel messaggio
rilanciando il documento vaticano Dignitas infinita.
I vescovi italiani stigmatizzano anche che nelle famiglie ci
siano pochi figli e troppi animali domestici. Monito ripetuto
più volte anche da Papa Francesco.
La Cei critica anche la gestazione per altri e afferma che le
donne non possono essere sfruttate come "contenitori di figli
altrui". Nel Messaggio si parla infatti di "un fenomeno sempre
più frequente, quello del desiderio di diventare genitori a
qualsiasi costo, che interessa coppie o single, cui le tecniche
di riproduzione assistita offrono la possibilità di superare
qualsiasi limitazione biologica, per ottenere comunque un
figlio, al di là di ogni valutazione morale". Per la Cei "le
persone che avvertono la mancanza di figli vanno accompagnate a
una generatività e a una genitorialità non limitate alla
procreazione, ma capaci di esprimersi nel prendersi cura degli
altri e nell'accogliere soprattutto i piccoli che vengono
rifiutati, sono orfani o migranti non accompagnati". Quindi
secondo i vescovi "questo ambito richiede una più puntuale
regolamentazione giuridica, sia per semplificare le procedure di
affido e adozione che per impedire forme di mercificazione della
vita e di sfruttamento delle donne come 'contenitori' di figli
altrui".
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