Dopo l'esplosione di ieri nel deposito Eni di Calenzano, è stato proclamato oggi uno sciopero di due ore con assemblea e presidio davanti alla raffineria Eni di Livorno, da Fim Fiom Uilm di Livorno e il Coordinamento Rsu delle ditte dell'indotto Eni. Almeno 500 lavoratori da stamani alle 8.30 si sono riuniti in assemblea davanti ai cancelli della raffineria Eni.
"Lo sgomento - dicono i sindacati - è per quei lavoratori e per le loro famiglie, questa è una guerra silenziosa che sembra non finire mai e suscita interesse sempre solo dopo tragedie come questa. La rabbia perché non si può morire lavorando".
Domani, mercoledì 11 dicembre i lavoratori della raffineria Eni di Stagno, a Livorno, effettueranno due ore di sciopero in segno di lutto per i fatti di Calenzano (Firenze).
Lo annunciano in una nota le Rsu del sito livornese, spiegando che "la decisione è sostenuta con forza e convinzione da Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil", ovvero il settore chimico. Lo sciopero, afferma la Rsu, sarà effettuato alla fine del turno di lavoro.
"Desideriamo esprimere il dolore - si legge nella nota - per la tragedia, il cordoglio per le vittime e la vicinanza ai feriti e ai familiari. Esprimiamo inoltre gratitudine nei confronti dei soccorritori, oltre a tanta rabbia per quello che è successo. Perché non è più accettabile perdere la vita sul posto di lavoro". Anche oggi ci sono state due ore di sciopero con assemblea che hanno riguardato i metalmeccanici, con la protesta indetta da Fim Fiom Uilm di Livorno e il Coordinamento Rsu delle ditte dell'indotto Eni.
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