NADIA TERRANOVA, QUELLO CHE SO DI TE
(GUANDA, PP 256, EURO 18) - Arriva in libreria il 14 gennaio
2025 'Quello che so di te' di Nadia Terranova con cui la
scrittrice passa da Einaudi a Guanda. È un romanzo familiare,
fatto di misteri e silenzi che hanno attraversato le
generazioni. Una donna di fronte alla figlia appena nata ha una
sola certezza: da ora non potrà mai più permettersi di
impazzire. La follia nella sua famiglia non è un pensiero
astratto, ha un nome che è Venera. Una bisnonna che ha sempre
avuto un posto speciale nei suoi sogni. Ma chi era Venera? Qual
è stato l'evento che l'ha portata a varcare la soglia del
Mandalari, il manicomio di Messina, in un giorno di marzo? Per
scoprirlo, è fondamentale interrogare la Mitologia Familiare,
che però forse mente, forse sbaglia, trasfigura ogni episodio
con dettagli inattendibili.
"Forse è qui che comincia la storia: mia madre mi inganna, io
muoio, lei risorge, Venera sorride. Comincia con un gruppo di
donne che per uscire dall'ombra sono costrette a rubarsi la vita
fra loro" racconta nel romanzo.
'Quello che so di te' non è solo una storia di donne, anche di
uomini. Di padri che hanno spalle larghe e braccia lunghe, buone
per lanciare bombe in guerra. Di padri che possono spaventarsi,
fuggire, perdersi.
Per raccontare le donne e gli uomini di questa famiglia, le loro
cadute e il loro ostinato coraggio, non resta altro che
accettare la sfida: non basta sognare il passato, bisogna
andarselo a prendere. Ritornare a Messina, ritornare fra le mura
dove Venera è stata internata e cercare un varco fra le memorie
(o le bugie?) tramandate, fra l'invenzione e la realtà, fra i
responsi della psichiatria e quelli dei racconti familiari.
Nadia Terranova, che è nata a Messina e vive a Roma, è stata
nella cinquina del Premio Strega 2018 con 'Addio fantasmi'
(Einaudi), è tradotta in tutto il mondo ed è anche autrice di
libri per ragazzi ci consegna con 'Quello che so di te' il suo
romanzo più personale e intenso. La scrittrice nel suo primo
romanzo con Guanda, perfetto per essere candidato al Premio
Strega 2025, si interroga sul potere della memoria, individuale
e collettiva, e sulla nostra capacità di attraversarla per
immaginare chi siamo, il destino a cui apparteniamo.
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