L'impatto della disinformazione sulla salute della democrazia. Le misure dell'Unione europea e il ruolo svolto dalle organizzazioni della società civile per lottare contro la propagazione delle fake news.
E ancora la nuova sfida rappresentata dall'intelligenza artificiale. In una conferenza organizzata ad Atene dal Comitato economico e sociale europeo (Cese), rappresentanti del mondo della politica, del giornalismo e della società civile si sono interrogati sulle possibili risposte a quella che il presidente del dipartimento Relazioni esterne del Cese ha definito "una delle minacce più cruciali per la democrazia e i diritti umani".
"Combattere la disinformazione è una questione difficile e dobbiamo essenzialmente trovare un equilibrio molto delicato. La libertà di stampa non è negoziabile, ma nemmeno la protezione della verità lo è" ha detto nel suo intervento Pavlos Marinakis, Vice ministro del Primo ministro della Grecia e portavoce del governo.
Niovi Ringou, Capo della Rappresentanza della Commissione europea ad Atene ha avvertito della necessità di "affrontare con urgenza" la questione e perché, "la polarizzazione della società mette alla prova i valori democratici, può minare le istituzioni, nei processi elettorali impedisce ai cittadini di prendere decisioni corrette e informate". Digital Services Act, AI Act, Media Freedom Act sono poi alcuni degli esempi menzionati da Ringou della risposta dell'Ue alla "grande espansione di questo fenomeno della disinformazione".
"Un compito utopico", una "sfida" che diventa "sempre più difficile da affrontare" è la valutazione di Niko Efstathiou, editor a kathimerini: compito utopico; la sfida diventi sempre più difficile da affrontare. "Dal 2015 a oggi, le piattaforme tecnologiche hanno reso la disinformazione più facile da essere che da amplificare - ha spiegato - la capacità degli account anonimi e dei post multipli per amplificare la disinformazione è peggiorata, le scatole nere degli algoritmi rimangono". Un'altra sfida, ha aggiunto, è "l'erosione della fiducia, la fiducia nella situazione dei media nel complesso è andata in crisi".
Nel suo intervento, Luca Bertuzzi, corrispondente per MLex a Bruxelles, si è soffermato sull'impatto dell'intelligenza artificiale sulla disinformazione. "Nell'era di Obama, c'era un grande ottimismo sul fatto che i social potessero, in un certo senso, aumentare la partecipazione democratica. Poi abbiamo visto che, con la Brexit, con la prima elezione di Trump, che questo ottimismo era fuorviante. Con l'IA abbiamo fatto in modo diverso: in Europa stiamo cercando di regolamentare questa tecnologia nello stesso momento in cui si sta sviluppando".
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